
Stress. La trasmissione intergenerazionale dello stress
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Stress. Alcuni studi hanno provato che lo stress è una condizione che può essere ereditata. Sono stati individuati alcuni fattori di rischio responsabili della trasmissione intergenerazionale dello stress: l’isolamento sociale, la mancanza di un partner, l’assenza di lavoro e il più importante ovvero la psicopatologia materna. Se una donna nel corso dell’infanzia subisce dei maltrattamenti è maggiormente predisposta a sviluppare depressione nel corso della gravidanza e ciò si ripercuote nella formazione del feto e sulle sue relazioni future.La spiegazione a ciò (http://www.jpsychopathol.it/wp-content/uploads/2015/07/SOPSI1-2015.pdf#page=46) è stata rintracciata nei meccanismi biologici che si azionano quando la persona è esposta a un evento stressante. La risposta dell’organismo umano allo stress che in questo caso è una violenza consiste nell’attivazione del sistema infiammatorio e dell’asse HPA; tale meccanismo cessa di funzionare al termine della situazione “di pericolo” poiché il cortisolo precedentemente rilasciato e legatosi al recettore GR invia un feedback negativo. È proprio in questa fase che potrebbero svilupparsi dei problemi se l’individuo ha subito maltrattamenti in maniera continuativa nel corso dell’infanzia; il segnale che permette all’organismo di bloccare la risposta in corso non viene emesso perché il recettore in questione è divenuto resistente e quindi meno funzionante a causa delle ripetute violenze subite.
La depressione che stimola le risposte normalmente attuate in situazioni stressanti, nella gravidanza induce un ambiente uterino non favorevole a uno sviluppo normale del feto influendo negativamente sulla formazione del suo sistema nervoso autonomo e sui suoi meccanismi di risposta allo stress in quanto è costretto ad adeguare i propri livelli di cortisolo a quelli materni iperattivando i propri sistemi; inoltre, influenza il sistema dell’ossitocina coinvolto nella realizzazione di un buon attaccamento madre-bambino rendendolo meno efficiente.Le conseguenze sul bambino consistono in una maggiore predisposizione a subire maltrattamenti dai pari e da altri adulti anche significativi e nello sviluppo in adolescenza di comportamenti antisociali; così il circolo vizioso si alimenta. Poiché la depressione materna antenatale è il fulcro della trasmissione dello stress tra le generazioni, intervenire preventivamente in questa precisa fase potrebbe favorire la crescita positiva del nascituro e interrompere il circolo.
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