Come la musica influenza le prestazioni sportive

Molto spesso può capitare di vedere uno sportivo che prima di una gara o semplicemente mentre si sta allenando indossa le cuffiette. Questa non è solo una tecnica per rendere più piacevole un allenamento, ma secondo quanto dimostrato da alcuni studi la musica aiuta a migliorare le prestazioni, aumenta il controllo dei movimenti, rilassa, carica e distrae. In questo caso, la musica ha uno scopo motivazionale in quanto è in grado di modificare i sentimenti di una persona, trasformando la tristezza in felicità  e la noia in determinazione.

Rispetto a questo, il maggiore esperto in questo settore Costas Karageorghis, professore di psicologia dello sport alla Brunel University in Gran Bretagna, definisce la musica nello sport come una sorta di droga legale.

In che modo la musica può influenzare le performance sportive?

Andando più nel dettaglio e basandosi sulle sue ricerche, egli ha individuato cinque funzioni specifiche alle quali è stato attribuito il potere di influenzare le performance degli atleti, sia durante le competizioni che nelle sessioni di allenamento. Si tratta di dissociazione, sincronizzazione, controllo dell’eccitazione, acquisizione di abilità motoria e raggiungimento della trance agonistica.

La dissociazione fa riferimento all’effetto prodotto dalla musica nel riuscire a distrarre dalla sensazione di fatica e dalla percezione degli sforzi che si stanno compiendo favorendo uno stato d’animo positivo e allontanando paure e tensioni legate al risultato. Questo effetto è stato notato solo nel caso di sforzi di media o bassa intensità. Nelle situazioni in cui lo sforzo è maggiore, la percezione della fatica supera l’effetto della musica che in ogni caso contribuisce ad un effetto di piacere per l’atleta.

La sincronizzazione dei battiti e del tempo della musica che si ascolta, con la successione di movimenti ripetitivi tipici di alcuni sport, come ad esempio la corsa o il ciclismo, favorisce il miglioramento dell’attività dando più regolarità al movimento e prolungando la resistenza. Questo perché vengono dati all’atleta dei riferimenti temporali che gli consentono di ottimizzare la sua spesa energetica.

Il controllo dell’eccitazione, invece, è frutto del fatto che la musica altera l’eccitazione psicologica, in particolare attraverso il ritmo. Questo può essere utile sia per stimolare a raggiungere l’obiettivo sia per ridurre l’ansia.

L’acquisizione di abilità motorie, riguardante soprattutto i bambini è utile per migliorare la coordinazione e stimolare il movimento, rendendo l’apprendimento più divertente.

Tutti questi elementi sono fondamentali per consentire il raggiungimento della trance agonistica, ossia quel momento nel quale l’atleta sente in misura minore la fatica e produce una prestazione al di sopra dei suoi livelli abituali.

Nelle prestazioni sportive è importante la scelta della musica?

Ovviamente per poterarrivare a questi risultati è importante la scelta della musica. Ad esempio, alcune attività sportive, che possiamo definire più ripetitive, si prestano in modo particolare ad essere accompagnate dalla musica. Inoltre, ci sono degli sport in cui l’ascolto è inteso in modo individuale e in altri in cui la musica serve alla squadra per creare spirito di gruppo e sincronizzare i movimenti.

Per fare la scelta musicale più adeguata quello che si deve fare è trovare un genere che possa risultare gradito e che abbia un tempo ed un ritmo che rispecchino il tipo di attività da svolgere.  Molto spesso si fa ricorso a vere e proprie playlist, che possono essere usate per seguire un circuito di allenamento con ritmi veloci e volume più alto nei momenti di sforzo intenso e musiche più lente a volume più basso nei momenti di recupero.

In conclusione, quindi la playlist ideale dovrebbe avere questi elementi: piacevolezza, essere familiare, in sintonia con i movimenti che si devono compiere, trasmettere forza ed energia e contenere valori associabili allo sport, quali il superamento dei limiti, lavoro e disciplina associati al trionfo.